Rock slave summer XP report
[dropcap background=”” color=”” circle=”0″]I[/dropcap]Photogallery settembre 2013
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Giorno 3
Accade qualcosa. Un interruttore accende una lampadina e i ragazzi sembrano farsi guidare da un istinto estetico. Smettono di cercare appigli e trovano finalmente delle linee. Silvio e Luca Rinaldi, chiodano Gorilla nella nebbia sul grande “mattone” che poco più avanti sovrasta l’accampamento. Nel frattempo Luca Andreozzi trova tutti i pezzi che ha sparso nel prato e chioda la breve linea “Il pacco di Tupack”.[one_second][image src=”http://blogside.it/wp-content/uploads/2013/11/XP_5.jpg” align=”center” caption=”III giorno | Good morning Unghiasse!”]
[image src=”http://blogside.it/wp-content/uploads/2013/11/XP_8.jpg” align=”center” caption=”III giorno | Federica sulle croste di “Una volta e forse mai più””][/one_second]Più su nella valle, Giulio e Martina si concedono l’incredibile spigolo di “I have a Dream”, dodici metri di sasso protetto da un solo friend a metà.
Ma qualcosa di grosso, molto grosso sta prendendo forma sul muro a destra di “I have a dream”. Adriano trova un incredibile serie di knobs che si congiungono alla fessura posta a 6 metri da terra. Direi che si distinguono gli appigli solo perché i cristalli di quarzo brillano al sole. Un po’ tutti ci provano perché hanno un po’ di pelle da consumare e perché la linea è favolosa .
Ma… “Ride bene chi pesa poco“ direi.
Federica Mingolla pare l’unica a dare una speranza all’entusiasmo di Adriano.
Passano 10 minuti e il sole che scalda i cristalli sembra far svanire ogni speranza. Il gruppo si disperde e ognuno si dedica a un progetto diverso. Silvio libera “Gorilla nella nebbia”, Ale palma con luca Giulio e Martina spazzolano una decina di blocchi favolosi mentre Adriano e Federica completano l’opera su “Maschio Alfa” con l’uscita logica sulla sinistra.
Io e Lorenzo tentiamo col teletrasporto di raggiungere e documentare il lavoro dei vari gruppetti, ma la cosa risulta impossibile visto l’incontrollabile entusiasmo che ormai galleggia a mezz’aria.
Il sole sparisce dietro le nuvole e si alza una leggera arietta. E “casualmente” ci troviamo ai piedi della placca a cristalli. Adriano, ancora una volta tira fuori il meglio di sé e dopo una corsa per la valle a raccattare materassi e paratori, rassicura e lancia letteralmente Federica su un passaggio che ha dell’incredibile: “Una volta e forse mai più” lancia la sfida a chi si vuole confrontare con le cose più piccole mai utilizzate come appigli…
La luce comincia a calare ed è ora di un nuovo soffritto ma all’imbrunire una nuova luce guida gli occhi di Silvio ”Oro” Reffo che sul masso più grosso e più bello di tutta la valle incrocia lo sguardo con una piccola crepa…
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